Type de texte | source |
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Titre | Il codice Magliabechiano cl. XVII. 17 contenente notizie sopra l’arte degli antichi e quella de’ fiorentini da Cimabue a Michelangelo Buonarroti, scritte da anonimo fiorentino |
Auteurs | |
Date de rédaction | (1540:1550) |
Date de publication originale | |
Titre traduit | |
Auteurs de la traduction | |
Date de traduction | |
Date d'édition moderne ou de réédition | 1892 |
Editeur moderne | Frey, Carl |
Date de reprint |
, p. 31
[[4:suit Antiphilos Gryllos]] : Antifilo pittore fu molto lodato per la pittura, che fece del fanciullo, che soffiava nel fuoco ; et in modo lo dipinse, che si uedeua il fuoco, doue soffiaua, risplendere nella sua e per la casa, doue era. Et dipinse anchora uno, che lauora di lana.
Dans :Antiphilos, L’Enfant au brasero(Lien)
, p. 31-32
Calece (Calates) pittore, nato in Egitto, fu dicepolo di Ctesidemo. Dipinse in tauolette da comedie. Antifilo pittore fu molto lodato per la pittura, che fece del fanciullo, che soffiaua nel fuoco ; et in modo lo dipinse, che si uedeua il fuoco, doue soffiaua, risplendere nella sua boccha e per la casa, doue era. Et dipinse anchora uno, che lauora di lana, che per tal pittura n’acquistò assaj. Dipinse Tolomeo, che va a caccia, che fu pittura tenuta in gran pregio. Dipinse un satiro con pelle pantera. Dipinse anchora la nobile Hesiona, figliuola di Laumedonte. Dipinse Alessandro Magno et Filippo con Minerua et dipinse Alessandro et Baccho, quando era putto, et Hypolito pauroso per il toro, che incontro gli ueniua. Erano di sua mano nel porticho di Pompeo in Roma Cadmo et Europa. Dipinse anchora Grillo in abito da ridere.
Dans :Antiphilos et le Gryllos ; Calatès, Calliclès et les tableaux comiques(Lien)
, p. 24
Dipinse Apelle il re Antigono, ciecho da uno occhio ; et per non mostrare nella pittura tal manchamento, la fece torta, accio piutosto paressj alla pittura manchare quello ch’al vero Antighono manchaua.
Dans :Apelle, le portrait d’Antigone(Lien)
, p. 25
Dipinse un cauallo a gara con altrj pittorj ; et per uedere, qual piu al naturale ritr(a)essj, furono mostrj a cauallj et a quel d’Apelle solamente anitrirno ; et fecion feste.
Dans :Apelle, le Cheval(Lien)
, p. 24
Era gratissimo et piaceuole Apelle nel parlare et era molto a quore a Alessandro Magno, che spesso a bottegha lo uicitaua et non volle maj, ch’altrj lo ritraessi. Et volendo Alessandro alcuna uolta parlare della pittura, gl’era risposto piaceuolmente d’Apelle, che stessi dreto (quieto), imperoche e sua fanciullj, che macinauano e colorj, lo uccellauano. Tanta era l’autorita sua, che haueua in Alessandro, che ardj udir lj simil parole.
Dans :Apelle et Alexandre(Lien)
, p. 24
Haueua Alessandro una bellissima femmina, nominata Campaspe, et grandemente l’amaua et per far la ritrarre la mostro nuda ad Apelle. Et ueggiendo la esso fortemente di quella dall’amore fu preso. Accorgesene di cio Alessandro et fecegne uno presente, il che in vero fu cosa degna d’Alessandro, ilquale non solo dono all’artefice la concubina, ma anchora il suo amore, ne hebbe rispetto. che hauessj a lasciare un re tale quale era egli per un pittore.
Dans :Apelle et Campaspe(Lien)
, p. 23-24
Et hauendo esso Apelle gran disiderio di uedere l’opere di Prothogene, ilquale per fama solo conosceua, nauico in Rodj. L’arriuando alla bottegha di quello, vi vidde una gran tauola, che esso quiui aconcia haueua per dipignerla, et una sola vecchia, che a guardia della bottegha staua, allaquale esso di Prothogene domando ; e ella gli rispose, non v’essere, et chi egli era che Prothogene adomandassj. Allaquale non rispose Apelle, ma preso il pennello, fece una sottilissima linea in su quella tauola et partissi. Torno dipoi Prothogene et intese in tutto dalla uecchia et vidde la tanto sottil linea et giudichò, ch’Apelle stato fussj, perche altrj che quello non harebbe tale opera fatto. Prese il pennello et fece acanto a quella linea un altra piu sottile d’uno altro colore et partissi di bottega, hauendo inposto alla uecchia, che se quello che v’era stato tornassi, li mostrassj la linea, che fatto haueua, et dicessjli : questo è quello che tu cerchj. Torno Apelle et vidde et vergognosi assaj d’essere stato vinto et prese il pennello et fece un altra linea d’uno altro colore a trauerso di quelle due, tanto sottile, che piu sottile fare non si poteua, et partissi. Torno dipoj Protogene et vidde la linea atrauersata et confessò essere stato vinto et ando al porto et Apelle con seco condusse. Rimase la tauola in quel modo con marauiglia grandissima di ciascheduno intendente dell’arte, ne altro v’era dipinto che quelle linee ; et tanto strette e sottilj erano, ch’apena si schorgeuano. Questa tauola in Roma in casa Cesare in Palatio nel primo incendio arse.
Dans :Apelle et Protogène : le concours de la ligne(Lien)
, p. 22
Apelle dell’isola di Coo pittore fu 422 annj doppo Roma edificata. Fu excellentissimo et unico maestro ne sua tempi et ne passatj anchora, che supero tuttj li altrj maestri, statj auantj a luj. Studio assaj l’arte sua della pittura et scrissene piu volumj. Et furno nel suo tempo piu excellentj pittorj, e qualj eglj sommamente lodava, ma diceva, manchare loro una certa venusta, laquale e Grecj chiamono Charis, et in cio non fu alcuno equale a luj.
Dans :Apelle supérieur par la grâce(Lien)
, p. 25
Dipinse anchora, et fu il primo che cominciassi a dipignere, e tuonj, balenj e saette.
Dans :Apelle et l’irreprésentable(Lien)
, p. 24
Dipinse anchora in una tauola moltj huomjni, che moriuano, et vedeuasj, ch’erano in sullo espirare.
Dans :Apelle et les mourants(Lien)
, p. 22
[[4:suit Apelle grâce]] Et guardando egli con grande attentione una pittura di Protogene, disse, che egli era equale a luj o superiore, ma d’una cosa sola lo vinceva et passava, che esso Protogene non sapeva levare la mano dalle sue opere, volendo inferire, che bene spesso la troppa diligentia nuoce assaj.
Dans :Apelle et la nimia diligentia(Lien)
, p. 24
Dipinse la Venere, ch’escie del mare, che fu dedicata nel tempio di Cesare da Agusto suo figluolo.
Dans :Apelle, Vénus anadyomène
(Lien)
, p. 25
[[4:suit Apelle irreprésentable]] Comincio anchora a dipignere una Venere a quellj dell’isola di Coo, ma per la sua morte rimase imperfecta, ne si trouo alcuno che uolessi secondo quel disegno che egli haueua fatto finirla.
Dans :Apelle, Vénus inachevée(Lien)
, p. 25
Aristide Thebano pittore fu grande amico d’Apelle et fu nella pittura tanto eccelente, che il re Attalo compero una tauola dipinta di sua mano 100 talentj. Et fu il primo, che dipinse le sue fiure in modo, che in loro expresse tuttj i sensj, che da Grecj sono dette ethe, cioe costumj, e fu piu duro ne colorj che esso Apelle. Dipinse una tauola, che v’era (la) destrutione d’una citta presa, et una donna ferita con un puttino in braccio, il quale s’appicchaua alla poppa della morente madre, et vedeuasj nella pittura, che essa madre s’auedeua del putto et temeua, che egli in cambio di lacte non succiassj del suo propio sangue. Fu portata questa tauola da Alessandro Magno in Pella, citta di Macedonia. […] Dipinse anchora uno amalato, che fu straordinariamente tenuto in pregio per cosa marauigliosa.
Dans :Aristide de Thèbes : la mère mourante, le malade(Lien)
, p. 5
Bularcho pittore dipinse in tauola la battaglia de Magnetj, laquale fu poi compera tanto oro quanto la pesaua da Cadaule, re de Lidj, ilquale fu circha a 40 annj doppo l’edificatione di Roma.
Dans :Bularcos vend ses tableaux leur poids d’or(Lien)
, p. 4
Il fare di terra fiure, dallj antichj chiamato plastice, ne fu il primo inventore Dibutade Sicionio (Butades), che lauoraua vasj di terra et altre cose in Corintho, per cagione della figluola, laquale era d’une giouane innamorata; et hauendo esso a partirsj per altrj paesi, ella auantj che si partissi, fece con la lucerna apparire nel muro l’ombra della persona sua et dipoi l’ando con linee circuendo et terminando, nelle qualj dipoi il padre Dibutade pose la terra et ne fece una forma, et dipoi seccha, con altrjvasj di terra la messe a quocere; et fu conseruata tal forma, sino che Corintho fu disfatta.
Dans :Dibutade et la jeune fille de Corinthe(Lien)
, p. 31
Dionisio pittore non dipinse maj altro che huominj et fu per l’opposito di Pyreico et fu chiamato Andropographo. [[4:suite : Antiphile et les tableaux comiques]]
Dans :Dionysios anthropographe(Lien)
, p. 44-45
Essj (si è) trouato anchora, fra li antichj le donne hauere operato nella pittura ; e Timarete, figluola di Micone pittore, dipinse in tauola Diana, ch’era in Efeso tra l’antichissime pitture. Irene, figluola di Cratino pittore et sua dicepola, dipinse Eleusina, citta d’isola Thera, et una donna entrouj. Calipso dipinse un vecchio et Teodoro maliardo (cioè) prestigiatore. Alcistene, uno, che salta. Aristarete, figluola et dicepola di Nearcho, dipinse Eschulapio. Marzia (Jaia) anchora dipinse.
Dans :Femmes peintres(Lien)
, p. 35
Questo [[5:Ludius]] fu il primo, che trouo il dipignere nelle mura ville, portichj, alberj, et giardinj, selue, collj, peschiere, canali d’acqua et fiumj et citta marittime et paesj. Et fece varie forme d’huominj per quelli andantj et naujcantj, a piedi et a cauallo e in fu carrj et chi pescha et chi caccia et vendemmj ; et faceua varie capresterie et mottj, come sono sdrucciolantj et con timore portate ; ma antichamente non stimauon molto chi nel muro operaua, ma grandemente chi dipigneua in tauola.
Dans :Ludius peintre de paysages et la rhopographia(Lien)
, p. 41
Neane (Nealces) pittore fu molto diligente nell’arte. Dipinse Venere con ingegnosa inventione. Dipinse la battaglia nauale dellj Egiptij et de Persj, fatta nel Nilo, la cuj aqua è simile a quella del male (mare) Et uolendo, che non il male (mare), ma il Nilo giudicato fussj, con chiaro segno dichiaro quello che con l’arte fare non potette, perche fece alla ripa un asino, che beeua, et un cocchodrillo, che li metteua aguatj.
Dans :Néalcès et le crocodile(Lien)
, p. 34
Ne giuochj di Claudio Pulcro fu tenuta marauigliosa la prospettiua, nella quale erano e tegolj del tetto si naturalmente dipintj, che e corbj credendo uero quello ch’era dipinto, vi uolauano.
Dans :Les oiseaux picorent les tuiles du théâtre de Claudius Pulcher(Lien)
, p. 14
Et in tal reputatione misse la pittura, che in prima si comincio in Sicione, poi in tutta la Grecia, che e gentilj huominj faceuano a loro figluolj insegnare la pittura et la teneuano in primo grado dell’arti liberalj. Et dipoj con perpetuo editto proibirno, ch’a seruj tale arte non si segnassi. Et percio tra li antichj non s’è trouato nessuno seruo hauere in tale arte ne nella scultura bene operato.
Dans :Pamphile et la peinture comme art libéral(Lien)
, p. 14
[…] piu dellj altrj pittorj finj le sue opere, le quali con grandissima diligentia conduceua, et disegno assaj.
Dans :Parrhasios et les contours(Lien)
, p. 15
Et tra l’altre sue pitture dua furno da essere tenute in gran veneratione, per tenere di tutte l’altre il principato. De qualj una d’esse contendendo della vittoria, corre e in mo’, che pare che sudj, et l’altra si disarmaua et pareua che ansassj.
Dans :Parrhasios, les Hoplites(Lien)
, p. 14
Et benche di grande autorita fussj, assaj si stimaua et arrogantemente usaua l’arte sua. Et egli stesso scriuendo il nome suo, ardi chiamarsj princjpe dell’arte, et ch’ha quella ultima perfectione haueua dato, et diceua essere disceso d’Apolline et esser simigliante a Herchole, che in Lindo dipinto haueua.
Dans :Parrhasios : orgueil(Lien)
, p. 14
Dipinse il Demone dellj Ateniesj con arte grandissima.
Dans :Parrhasios, Le Peuple d’Athènes(Lien)
, p. 19
Dipinse tauole grand(i), nelle qualj era un sacrificio di buoj, et doue in schorcio dipinse un bue, non potendo altrjmentj la sua lungheza dimostrare.
Dans :Pausias, le Bœuf(Lien)
, p. 18-19
In sua giouentu amò Glicera sua cittadina, che fu inventrice delle grillande ; et per imitarla dipigneua nelle sue opere gran quantita di fiorj et dipinse la a sedere al natturale con una grillanda.
Dans :Pausias et la bouquetière Glycère(Lien)
, p. 19
Era infamato da sua nimicj, che faceua molto adagio, et che ció deriuaua, per non possedere l’arte. Et per mostrar loro, che sapeua far presto, dipinse in un dj solo una tauola, doue era un fanciullo.
Dans :Pausias, L’Hémérésios(Lien)
, p. 31
Pyreico (Piraeicus) pittore attendeua a dipignere cose di poch(a) inportanza come botteghe di barbierj e di calzolaj et bestie et asinj et simil cose ; et per talj cagionj fu chiamato Rhyparogra(ph)o. Et tornauagli piu utile assaj dipignere simil cose che cose di grande ingegno che vi hauessj remettere tempo ; et perfectamente dipigneua le sciene, ma non uoleua gia dipignere huominj. [[4:suite : Dionysios]]
Dans :Piraicos et la rhyparographie(Lien)
, p. 27
Essendo Demetrio re a campo a Rodj, doue era collocata tal pittura di Ialiso, et poteua con facilita pigliarla, se e’ metteua il fuoco da quella banda, doue era tal pittura, non l’uolse fare ; et piu tosto non volle hauere la citta che andare a ristio di abruciare tal pittura. Et era Prothogene in quel tempo fuorj di Rodj in un suo orto a pie delle mura apunto nelle tende di Demetrio, ne per battaglia alcuna che si facessi lasciaua le sue opere, che incominciato haueua, anzj lauoraua continuamente. Et fecelo chiamare il re et domandollo, con che sicurta egli staua fuorj delle mura et attendeua a lauorare ? Risposelj, che sapeua, che Demetrio haueua guerra con e Rhodianj et non con l’artj. Piacque tal risposta a Demetrio et pose una parte di soldatj a sua guardia et dispose con allegra faccia di conseruare tale huomo, alquale gia haueua perdonato. [[4:suite : Protogène Satyre]]
Dans :Protogène et Démétrios(Lien)
, p. 26-27
Protogene Phycauno (Cauneus) pittore nacque in Rhodj di bassa conditione. Fu nel principio molto pouero et operaua con grandissima diligentia et guadagno poco et fece anchora fiure di bronzo. Et delle sue pitture furno le piu lodate queste cioe : Ialiso, citta di Cipro, in tauola, ch’era in Roma nel tempio della Pace. Et è fama, che mentre che la dipigneua essere vissuto di lupinj macerj, perche insieme sostentauono la fame e la seta, acio che per troppa dolcezza di cibj e sua sensj non fussino ingrossatj. Et per acio tal pittura fussj in perpetuo durabile et quasi fussj eterna, messe quattro uolte e colorj, l’uno sopra l’altro, acio che manchando il disopra, il disotto succedessi. Et dipinse marauigliosamente in quella un cane, il quale con grandissima arte haueua dipinto in modo, che li pareua hauere sotisfatto in tutte le partj, eccetto che non li pareua hauere expresso la schiuma della boccha di quello, che per il troppo ansare faceua. Et uoleua pure, che la schiuma nascessj et fussj al naturale piu che possibil fussj dipinta. Et per trouare la uera spesso mutaua colore, rasciugando il pennello nella spugna il quel luogo doue la schiuma faceua ; et essendo pregna la spugna di piu sorte colorj, perche d’essa asciugare i pennellj, come s’è detto, adoperaua, con tal presto fregare con la spugna li venne fatto il colore, che esso desideraua, et cosj l’ira li fece fare nella sua pittura il naturale. [[4:suite : Protogène et Demetrios]]
Dans :Protogène, L’Ialysos (la bave du chien faite par hasard)(Lien)
, p. 27
Dipinse detto Protogene in quel tempo una tauola, doue fece un satiro, che teneua zuffolj, chiamato Anapauomenon.
Dans :Protogène, Satyre et parergia(Lien)
, p. 26
Et dipoi comincio[[5:Aristide.]] a dipignere Iride, messaggiera di Junone, et non la finj, et fu tenuta in grandissimo pregio cosi imperfecta
Dans :Tableaux inachevés(Lien)
, p. 38
Comincia[[5:Timomaque.]] a dipignere una Medea et non finj, et fu tenuta cosi imperfecta in gran veneratione.
Dans :Tableaux inachevés(Lien)
, p. 15-16
Dipinse la tanto lodata Efigenia, ch’avantj all’altare aspetta d’essere sacrifichita. Et havendo essso pittore dipinto tuttj e circumstantj et maximo il zio di quella, tanto piangentj e mestj, che in loro pareua hauessi ogni sorta di dolore consumato et di mala contenteza, dipinse il padre d’Efigenia col capo coperto per non sapere dipignerlo, in modo ch’hauessj mostro piu conveniente dolore dellj altrj. Anchora dipinse un Ciclope, cioe un gigante con un solo occhio nella fronte, che dormiua. Et hauendolo dipinto in picchola tauola, volse la sua smi(su)rata grandezza dimostrare cole fare paresso di quello piu satirj, che li misurauano il dito grosso con i loro bastonj.
Dans :Timanthe, Le Sacrifice d’Iphigénie et Le Cyclope (Lien)
, p. 13
Dipinse uno atleta, laqual pittura tanto satisfece, che sotto li scrisse un verso, che diceua, che piutosto si li poteua hauere invidia ch’imitarla.
Dans :Zeuxis, l’Athlète(Lien)
, p. 14
Dipinsono a gara egli et Zeusj, onde che Zeusj dipinse nella scena uue tanto pronte, che quelle vere credendo li uccellj per beccarne vi uolorno. Et Parrasio pur nella scena dipinse un lenzuolo tesouj, che tanto propio pareua, che a quello riuoltosi Zeusj (tanto nell’arte nominato ne passatj et presentj seculj) disse, che se uoleua che vedessj quello che dipinto hauessj, che leuassi la uela, et conoscendo djpoi l’errore suo, si chiamo da Parrasio superato.
Dans :Zeuxis et Parrhasios : les raisins et le rideau(Lien)
, p. 13
Dipinse un fanciullo, ch’haueua uue in mano, allequalj gl’uccellj credendo fussino non dipinte, ma vere, ui volauan per beccharle. Onde esso dicio grandemente sdegnato, disse hauere dipinto piu naturale l’uue che il fanciullo, imperoche non ui farebbono volatj gl’uccellj, s’hauessino il fanciullo conosciuto, che di quello paura hauto harebbono.
Dans :Zeuxis et Parrhasios : les raisins et le rideau(Lien)
, p. 13-14
Dipinse al populo d’Agrigen(t)o una Helena, che fu dedicata nel tempio di Junone Lacin(i)a. Et avantj che niente facessi, tutte le lore verginj nude volse vedere et di quelle tutte cinque ne elesse, che di tutte piu belle giudicò, et da quelle tutte le excellentj partj ritrasse et nella sua pittura raccolse.
Dans :Zeuxis, Hélène et les cinq vierges de Crotone(Lien)
, p. 13
Et doppo ch’alcuno tempo hebbe lauorato a prezo, tanto degne l’opere sua stimaua, che non si potessino pagare convenjente pregio giudichaua ; et percio di moltissime ne donaua, fra lequalj fu la pittura d’Alcmena, che dono allj H(a)grigentinj La pittura di Pan, dio de pastorj, dono ad Archelao re.
Dans :Zeuxis et la richesse(Lien)